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Il pozzo di Sindia

Durante la 6° missione umanitaria in Senegal avvenuta a marzo 2021, oltre a portare il container pieno di materiale ospedaliero e scolastico per la popolazione di Kaolack, abbiamo voluto affrontare anche un’altra sfida a favore della popolazione di Sindia, dove operiamo già da diversi anni.

Madame Sarr

Poco prima di partire, siamo stati contattati dalla nostra amica Madame Sarr, maestra di un asilo di Sindia, con cui abbiamo già avviato dei progetti tra cui anche la costruzione di questo asilo, che ospita i bambini fino ai due anni delle famiglie più indigenti di Sindia.

Affinché questo asilo fosse operativo al 100% c’era bisogno di costruire nelle vicinanze un pozzo, per avere un accesso all’acqua vicino e sicuro che garantisse l’igiene e la sussistenza necessaria per questi bambini.

Egidio Casati con Bruno Bertella

Sapevamo che questa sfida sarebbe stata piuttosto impegnativa, soprattutto per i tempi ristretti, il pozzo doveva esserci entro la fine marzo. Ma abbiamo comunque accettato la richiesta di aiuto e aperto la raccolta fondi “Warra Tekki. Un pozzo per l’asilo di Sindia” e grazie alla generosità dei nostri partner, collaboratori ma soprattutto dei nostri sostenitori e soci in pochi giorni siamo riusciti a ricevere sufficienti donazioni per avviare i lavori del pozzo.  

Ad aspettarci a Sindia c’era il nostro amico Bruno Bertella titolare della società Hydrodrill, con cui ci siamo messi subito a lavoro a cercare il terreno adatto dove puntare la trivellatrice, sopralluoghi su sopralluoghi alla fine abbiamo trovato il posto adatto e iniziato a scavare.

Finalmente l’acqua

Ci sono voluti 5 giorni e a 26 metri di profondità è stata trovata la faglia d’acqua, l’altezza totale della faglia è di 54 metri, con portata di circa 6.000 litri di acqua all’ora e l’altezza totale del pozzo è 80 metri.

Che dire? Quando abbiamo visto l’acqua uscire, è stata un’emozione indescrivibile e nel giro di pochissimo tempo tutta la zona era piena di bambini e ragazzi che cantavano e ballavano di gioia, con occhi increduli e risate a non finire.  

Ci sono stati momenti di grande frustrazione e stanchezza ma se tornassimo indietro rifaremmo tutto quello che abbiamo fatto passo dopo passo per donare gioia a tutte quelle persone e per sentire il calore di tutti i nostri amici che ci hanno sostenuto dall’Italia e anche dal Senegal.

Abbiamo concluso con successo il progetto Warra Tekki che in lingua wolof significa andare avanti, e anche noi, giorno dopo giorno, continuiamo a portare avanti i nostri progetti di sviluppo internazionale.